La storia di una famiglia e di un territorio
Un amore lungo secoli quello fra il Canavese e l’arte di modellare la ceramica. Anzi, si può dire che il legame sia antico quasi quanto la terra. La chiave è la geologia; il territorio di Castellamonte e dintorni è situato nel punto di incontro tra i massicci del Monte Bianco e del Gran Paradiso, aree di spiccato interesse geologico. Gli altipiani e le colline presenti nella zona sono ricchi di argille refrattarie utili per la creazione della ceramica, nonché di legna e torba in qualità di combustibili per i forni di cottura del materiale. I primi popoli del Canavese diedero il via alla lavorazione dell’argilla, conferendo un’impronta indelebile alla storia e alla tradizione locale. Dalle mani abili e curiose degli uomini primitivi alle botteghe del Settecento, arrivando sino all’espansione industria manifatturiera fra il XIX e il XX secolo, tutto qui parla del legame indissolubile fra uomo e argilla, uomo e terra, uomo e creatività.
Elio Savio è stato uno dei maggiori interpreti dell’arte della ceramica nel Canavese, specializzandosi soprattutto nella produzione di stufe artigianali, punta di diamante dei ceramisti di Castellamonte dagli inizi dell’800. Stufe e camini che non solo assolvono il compito di scaldare gli ambienti ma diventano vere e proprie opere d’arte decorative, elemento di bellezza all’interno di una casa.
La conoscenza dell’arte della ceramica è stata trasmessa di padre in figlio nella famiglia Savio e il figlio di Elio, Massimo, ha ideato le bottiglie SELIO29 con l’obiettivo di dare una nuova veste alla ceramica. Un’eredità importante del passato su cui scrivere il futuro.
Scopri le stufe di Ceramiche Savio